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Ringo Starr

Ringo Starr, non si giudica la Storia

La premessa è che chi vi scrive è stato, è e sarà un beatlesiano nato.
Non posso quindi che essere di parte di fronte a Sir Ringo Starr, che alla veneranda età di settantotto anni appena compiuti si diverte ormai da quasi trenta anni a girare il mondo con una superband che lo supporta nelle sue ultime uscite discografiche.

Quella al Roma Summer Fest (11 luglio) è stata la terza tappa di un mini tour italiano che ha toccato in precedenza Lucca e Marostica (VI).

Della All Starr Band che accompagna Ringo Starr sui palchi di tutto il mondo fanno parte Steve Lukather dei Toto (‘Rosanna‘ e ‘Hold the Line‘ le hit sul palco), Gregg Rolie, Warren Ham, Gregg Bissonette, Colin Hay e Graham Goudman dei 10cc (‘I am not in Love‘ su tutte), che seppure notevolmente invecchiati offrono all’ex baronetto di Liverpool il proprio contributo live.

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Certo, per uno che è stato il componente di un’esperienza che ha cambiato la storia del costume del Novecento ed è stato l’antesignano di tantissimi batteristi (lasciate stare i luoghi comuni e ascoltatevi l’intro di ‘Rain‘ dei Beatles) trovarsi in questi spettacoli stile Las Vegas di Liberace al grido di «Peace & Love» è un pò triste.
Non va dimenticato infatti che Ringo Starr ha avuto anche una dignitosa carriera solista con singoli come ‘It don’t come easy‘ e ‘Photograph‘, che ancora oggi affiancano i suoi classici beatlesiani – ‘Act naturally‘, ‘Yellow Submarine‘, ‘Don’t pass me by‘ e ‘With a little help from my friends‘.
Non è un fatto di età, anzi.
Ringo Starr si è sempre reso conto del suo ruolo nei Beatles: non avendo né il carisma né il talento di McCartney e Lennon (ma neanche di Harrison) ha sempre avuto rispetto per quella storia.
Perchè, e voglio ricordarlo ancora una volta, stiamo parlando di sette anni di grandissima storia, non solo musicale.

Oggi quello che vediamo in giro per i palchi è un divertissement che non aggiunge nulla, ma neanche toglie, a ciò che Ringo Starr è stato.
Quindi senza troppe pretese godiamoci Ringo, che ha ancora voglia di divertirsi e di far divertire.
In fondo la sua forza è sempre stata quella di non prendersi mai troppo sul serio.
E ancora oggi tutti noi, dobbiamo toglierci il cappello e ringraziarlo per ciò che è stato e che ha fatto in quegli anni, che non finiranno mai.