Obituary live a Milano: scende la morte e loro salgono in cattedra

Come ultimo colpo di coda dell’inverno quando il giorno, nell’evoluzione della terra, prende il territorio della notte, gli Obituary fanno scendere il cupo velo del metal sul pubblico dell’Alcatraz di Milano.

Alle 21.15 del 20 marzo 2018 gli Obituary salgono in cattedra, si schiariscono la voce e inizi la lezione, come se qualcuno non avesse più memoria di come deve essere un concerto death metal.
Concerto che supporta il tour del loro decimo album dal titolo ononimo, grande gemma di un gran gruppo.
Un disco poderoso che viene proposto con cinque canzoni su dieci, anche se la opener spetta a ‘Redneck Stomp‘ mentre la prima mazzata del nuovo album arriva con ‘Sentence Day‘.

Obituary - Milano

Il dogma viene spiegato in maniera feroce e insistente, come le canzoni che si susseguono senza fermate.
La lezione dura un’oretta e mezza dove la band della Florida, capitanata da un instancabile John Tardy, ribadisce come si possa essere dopo decenni ancora al comando della scena death metal mondiale.
Il pubblico ha degnamente supportato un concerto diretto, violento e preciso con una partecipazione viva ed entusiasta, riflesso di un’attesa che non è stata tradita dal passare degli anni e delle mode – il tutto con dei livelli sonori letalmente alti ma meravigliosamente gestiti dai fonici.

Obituary - Milano

Sarebbe stato molto semplice, per il genere musicale, creare un marasma di suoni caotico ed incomprensibile ma la grande prestazione dei musicisti è stata degnamente supportata da una potenza sonora pulita e devastante, simile ad uno tzunami, che quasi non permetteva di restare sotto al palco.

La qualità del suono del concerto ha fatto chiaramente percepire tra i due chitarristi (Trevor Peres e Kenny Andrews) ed il bassista (Terry Butler) da quale direzione arrivasse il colpo stordente.
In verità, come molte volte nei concerti infrasettimanali, è stato usato il palco laterale del locale e causa anche l’orario anticipato l’Alcatraz ha raggiunto una buona capienza solo con l’esibizione degli headliner.

Una menzione particolare al secondo gruppo spalla, personalmente scoperto durante la serata.
I californiani Ex Mortus hanno regalato ai (purtroppo pochi) presenti una performance attiva e sicura, basata su qualità tecniche eccellenti di tutti i membri, gentilissimi anche nell’aftershow a concedersi ai presenti.
Umili e capaci, una bella scoperta per il sottoscritto.


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