Sinead O’Connor: “I’m not bossy, I’m the Boss” live a Londra

Il Barbican Centre figura tra le migliori e più importanti venue di Londra: ogni settimana presenta una programmazione ricca e variegata, con spunti musicali che toccano generi diversi tra loro.
Il 13 aprile è stata ospite sul suo palco una delle migliori voci degli ultimi 20 anni, la grande Sinead O’Connor.
A cartellone era indicato come opening act Morrissey and Marshall, e devo ammettere che appena ho letto questo nome ho fatto un salto dalla sedia: purtroppo per me, non era una collaborazione a sorpresa del mio caro Moz, ma un duo acustico chitarra e voce direttamente dall’Irlanda.
Canzoni spensierate le loro, ma allo stesso tempo piene di malinconia al punto di riportare alla mia memoria Simon & Garfunkel con le loro voci leggere ed i loro ritmi catchy.

La premessa, doverosa, è quella di aver assistito a questo concerto da totale profana.
Tutto quello che sapevo su Sinead O’Connor era legato alle sue idee politiche, alla storia dei capelli rasati e quella sulla foto di Papa Giovanni Paolo II, strappata in un gesto di ribellione davanti alle telecamere gridando con fermezza «Fight the real enemy» – gesto che le ha portato una battuta d’arresto in termini di popolarità e carriera.
L’unica canzone che conoscevo, per intenderci, era l’inflazionata ‘Nothing compares to you‘ , cover di un pezzo anni ’80 dei The Family che proprio con la O’Connor ha raggiunto un successo mondiale (peraltro, dopo anni, ha deciso di eliminarlo del tutto dalla scaletta).

Questo show non ha presentato i fronzoli che ormai molte pop star ci hanno abituato ad aspettarci ad un qualsiasi concerto: sul palco erano presenti solo i musicisti con i loro strumenti e lei, a piedi nudi, con la sua voce potente non ha perso un colpo.
In piedi al centro del palco, Sinead O’Connor ha cantato senza riserve ripercorrendo attraverso un’attenta scelta la sua carriera: canzoni dai messaggi forti si sono alternate a brani dolci dedicati al figlio e al marito, tratti dal nuovo album “I’m not bossy, I’m the Boss“: ‘Take Me To Church‘, ‘In This Heart‘, ‘Dark I Am Yet Lovely‘.
Come hanno reagito le persone in sala, davanti all’esibizione della signora d’Irlanda?
In religioso silenzio.
Il pubblico è stato composto, ammaliato dalla voce straordinaria di questa artista.
Nessuno canta, tutti sono stati catturati dall’energia di questa piccola grande donna che l’unica possibile è ammirarla con devozione.
Le quasi due ore di concerto sono finite in fretta e la serata termina con una canzone sulla sua amata terra d’origine cantata a cappella, ‘Alternative Irish National Anthem‘.
Quando al Barbican si riaccendono le luci la platea è frastornata: non può essere già finito tutto.
Ci sarebbe ancora tanto da dire, tanto da cantare, purtroppo però le cose belle finiscono sempre troppo in fretta.
Sono entrata nella hall del Barbican da quasi totale profana e ne sono uscita con un pezzo di cuore in meno: Sinead O’Connor me lo ha rubato.

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Hillel Zavala

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