HOME FESTIVAL 2016: DAY 4 – Home Families

L’ultima giornata di Home Festival, è rivolta alla famiglia e ai bambini, si chiama infatti “Home Families”. Anche oggi è prevista una grande affluenza, tanto da spingere in molti ad usare la bicicletta per raggiungere l’area.

Il programma riserva uno spazio speciale ad ogni età: un contest per i piccoli artisti; HOLI – il Festival dei colori, un party ispirato alla celebre festa indiana; gli ESPANA CIRCO ESTE, carovana musical-circense e molto altro. Nel primo pomeriggio, ci sono anche gli idoli dei teenager BENJI & FEDE, duo modedese ora alle prese con la presentazione del primo disco. Segue COEZ, giovane cantautore pop-rap italiano.

La fase serale porta con sé un’artista amato da un pubblico senza età. L’architettura dei testi, un po’ a filastrocca, il suono allegro e i contenuti mai banali, sono il mix vincente che lo caratterizza. Parlo di MAX GAZZÉ, ospite all’Home Festival per l’ultima data del tour italiano, iniziato dopo l’uscita dell’album ‘Maximilian’, ed ora in procinto delle date internazionali.

È la sua delicata ironia a coinvolge il pubblico, che dimostra di conoscere a memoria tutti i brani. La scaletta spazia tra i must della sua discografia: ‘Favola di Adamo ed Eva’, ‘Vento d’estate’, ‘Ti sembra normale’‘l’amore non esiste’.  Occasione, quest’ultima, per salutare i colleghi Daniele Silvestri e Nicolò Fabi, con cui racconta di aver condiviso “due anni molto intensi dal punto di vista artistico ed umano”. ‘Umano’ è un termine che ben si accosta a Max Gazzé, cantautore dalla spiccata capacità di guardare l’animo e di raccontare in modo leggero ogni cosa si possa scovare in fondo o in superficie.

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Max Gazzé

Ad aprire il programma dell’Isko tent, troviamo Damiano Ferrari, alias DAMIEN MCFLY. L’artista padovano è una delle presenze più interessanti nel panorama emergente di questo Home Festival e più in generale, in quello del momento. Non mi stupisce trovarlo al secondo stage principale, a distanza di un solo anno dalla pubblicazione del suo primo album di inediti ‘Parallel Mirrors’. Anno in cui Damien Mcfly ha collezionato velocemente numerose esibizioni internazionali e un ottimo riscontro dalla critica.

All’ ‘Home Festival, l’atmosfera è studiata per incorniciare lo stile indie folk proposto. Il suono è molto ben calibrato e le luci anche. Damiano affronta il palco senza timidezza, con il sentimento denso, tipico degli autori, che vivono addosso i propri brani. Non nasconde l’entusiasmo nei confronti del pubblico: “Vi ringrazio di essere qui, so che c’è molto da vedere e che avete scelto, di esserci”. Effettivamente, altri grandi artisti sono ancora sul palco ed oggi è difficile guadagnarsi un pubblico esclusivo. In ogni caso, all’Isko tent sono in tanti e la risposta è positiva.

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Damien Mcfly

Allo stage Grande V, intanto, si possono ascoltare le sonorità inconfondibili dei RIO, rockband italiana dalle influenze elettroniche, fortemente voluta dal popolo social dell’Home Festival.

Al main stage segue VINICIO CAPOSSELA, vestito, o meglio travestito, in un turbinio di maschere e colori per il suo ultimo disco “Canzoni della Cupa”, opera che racconta culture, tradizioni e storie che hanno ispirato il suo romanzo “Il Paese dei Coppoloni”. “Siamo qui per cantare canzoni della terra, canzoni che fanno alzare la povere e qui sotto i piedi ne avete tanta” invito a cui il pubblico, composto anche da diversi bambini, non rinuncia.

I suoni e i ritmi ricordano proprio una festa di paese, solo più in grande, solo più scenografica. Come in un film, dove tutto sembra casuale ma in realtà è studiato nei minimi dettagli. Tra i brani anche ‘che cos’è l’amor’ e altri rappresentativi della sua discografia.

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Vinicio Capossela

Dopo i TRACCIA 24, e gli italo-neozelandesi DOWN TO GROUND, il Circus Stage ospita un’altra band, particolare nel suo genere e molto apprezzata: i BE FOREST. Timidi, ma di grande fermezza nell’uso degli strumenti, ripercorrono i brani della loro carriera, caratterizzata da morbidi suoni dream-pop e di ispirazione shoegaze.

Le premesse metereologiche non sono ottime, ma nonostante il vento e la pioggerella, il coro di voci sale dal pubblico e riscalda l’atmosfera. La richiesta è una sola:“2-cel-los!”. Senza farsi attendere troppo, salgono sul palco anche gli ultimi headliner di questa edizione di Home Festival: i 2CELLOS, duo croato abile nella re-interpretarzione, dei brani di musica contemporanea, con il solo uso del violoncello e a tratti, della batteria.

La loro performance riempie gli spazi e cattura l’attenzione. Non so come la precisione e la tecnica di questi due artisti riesca a sposarsi bene con l’energia frenetica che li trasporta, fatto sta che ciò avviene e l’impatto scenico è notevole. Il main stage dell’Home Festival diventa un teatro a cielo aperto ed il pubblico assiste  estasiato. In scaletta With or Without You’, ‘Smooth Criminal’, ma anche ‘Thunderstruck’, celebre tra il popolo del web per il videoclip e la traccia autoprodotta ‘Celloverse’.

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2 ellos

Nel giorno dei bilanci, si può dire che le piccole osservazioni maturate siano di carattere generale e non mettano in discussione la proposta musicale. Home Festival è l’esperienza di immergersi nella musica, in un’atmosfera che si adatta un po’ a tutti. Il programma è scelto con lo sguardo di un’organizzazione che si confronta con i grandi festival europei. Troviamo artisti corteggiati dai palchi prestigiosi, ma anche e soprattutto outsider, etichette indipendenti, band emergenti nell’underground musicale italiano e internazionale.

Lo staff è già alle prese con l’edizione del 2017 e sul web si è scatenata la corsa ai suggerimenti. Più o meno seriamente, i sostenitori di Home Festival dicono la loro, in attesa di rivedersi tutti atHOME.

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