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Ghigo Renzulli e il suo No Vox: tra passato e nuove frontiere musicali

Il progetto solista di Ghigo Renzulli arriva a Roma

Al DeFrag un live intenso tra sperimentazione, nostalgia e una band affiatata

Roma, 6 Febbraio 2025

Inutile negarlo, sono in molti a chiedersi se un giorno i Litfiba torneranno assieme. E persino la serata del Defrag potrebbe avere offerto qualche indizio in tal senso, come la presenza sul palco di una custodia, con sopra impresso il logo della ‘band madre’, accanto agli amplificatori. O come l’ironica frase di Renzulli, al momento di accordarsi la chitarra, «Qui non siamo mica nei Litfiba, mi tocca fare tutto da solo!».

Nonostante ciò, Ghigo si dimostra musicista a tutto tondo e a differenza di altri illustri membri della band fiorentina non si adagia pigramente al glorioso repertorio del passato. Porta in tour un progetto solista nuovo di zecca, appropriatamente battezzato No Vox, essendo completamente strumentale. 

Una scelta che potrebbe lasciare perplessi, soprattutto in quanto il chitarrista irpino (che ci ha tenuto infatti più volte, nel corso dell’esibizione, a rimarcare le sue origini meridionali) non è mai stato un virtuoso della sei corde. Renzulli maneggia però con abilità l’arte della composizione. Riesce credibilmente a creare canzoni senza bisogno di appoggiarsi a parti vocali. Soprattutto, senza neppure la necessità di riportare alla mente di chi ascolta il sound di ‘El Diablo’ o di altri classici del passato.

“Dizzy”, il secondo lavoro in studio della nuova creatura di Ghigo, viene riproposto quasi nella sua interezza. Ciò consente di apprezzare anche in sede live l’imprevedibile incontro fra la marzialità dei Rammstein e l’evocativa soundtrack dell’Amarcord felliniano celebrato in ‘Engelcord Suite’. O le atmosfere latine, vagamente in odor di Santana, di ‘Hermosa’. E ancora, l’eleganza non manieristica della ballata ‘Strano Fiore’ nonché una clamorosa versione della title track, molto più energica della versione originale, e resa vieppiù eccitante dal basso funkeggiante di Mauro Lallo. Il tutto senza tralasciare alcuni preziosi estratti dall’esordio “Cinematic”. Un esempio, la sontuosa rendizione di ‘Pirates Of The Caribbean’, presentata da Renzulli come un viaggio nel ‘700.

I No Vox mi sono apparsi rodatissimi, trattandosi d’altronde degli stessi musicisti che hanno suonato sull’album. Decisamente affidabile il batterista italo-americano Richard Cocciarelli, mentre ha riscosso grande successo dietro ai suoi tasti d’avorio Fabrizio Simoncioni. Si è esibito a piedi nudi ed è stato assai acclamato dal pubblico, evidentemente memore dei suoi recenti trascorsi con i Litfiba.

Il concerto è durato solamente 70 minuti, ma la serata era ben lungi dal concludersi. Un disponibilissimo Ghigo Renzulli si è prestato pazientemente a firmare tutti i dischi e le memorabilia che i fans hanno portato con loro, rendendo decisamente godibile l’intero happening.

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Ghigo Renzulli

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