Franz Ferdinand, gettare il cuore oltre l’ostacolo

Cremona, 09/07/2019

La rassegna Acquedotte 2019, che si sviluppa tra Cremona, Mantova e Salò, ospita una delle date italiane dei Franz Ferdinand.
La band scozzese, nome di punta di una scena indie rock nata nella prima metà degli anni 2000 e che raccoglie ancora un importante seguito, è da sempre garanzia di energici live, con un ampio repertorio a cui attingere, dall’esordio con il botto di “Franz Ferdinand” fino alle più recenti fatiche patinate di “Always ascending”.
Nel notevole contesto di Piazza del Comune, il pubblico di Cremona è pronto ad agitarsi e a dar loro il proprio benvenuto.

L’apparizione di Alex Kapranos è un bagliore di eleganza, in giacca e cravatta, mentre il resto dei Franz Ferdinand adotta coscientemente uno stile più casual ed estivo, a tinte floreali.
Si inizia con l’incedere composto di ‘No you girls‘, che ben si presta al vistoso gigioneggiare del frontman scozzese.
Il taglio “ruffiano” della scaletta, a favore di pubblico, è da subito evidente, con una comoda ‘The dark of the matinée‘ giocata con una voce che non sembra essere potentissima.

Scelte di sonorità diverse danno un impatto diverso, e così quando i Franz Ferdinand spianano le tastiere l’atmosfera diventa quella di una balera, con il pubblico e la band scatenati, ma sempre con stile.
Alex Kapranos si atteggia in maniera quasi teatrale, tra il comico e il commediante impegnato, sempre profondo nell’espressione come nel timbro vocale, e sempre con il piglio affascinante.
Accelerate sferzanti come ‘Do you want to‘ fanno balzare, momenti guidati e accompagnati come ‘Walk away‘ sono come il Natale e fanno sentire tutti più buoni.

Il minimo comune denominatore dei Franz Ferdinand è comunque l’allegria, quella che sprizza smagliante in ‘Right action‘, quella che indossa una maschera e viene interpretata e recitata in ‘Evil eye‘, quella che spunta dai bassi saltellanti di ‘Love illumination‘.
I pezzi sono scelti con la logica del “best of” che non scontenta nessuno, ‘Michael‘ è una vigorosa parata di chitarre dalle azzeccate luci biancoblu, e in schieramento frontale davanti alle prime file viene caricato l’intro dell’esplosiva ‘Take me out‘.
Il pubblico urlante e cantante può infine tirar fuori tutto l’entusiasmo con ‘Ulysses‘ che chiude il set.

Sarà l’esecuzione tutta di un fiato, sarà che non si sono in effetti dilungati troppo, ma il tempo sembra essere sinora volato via e c’è ovviamente spazio per il bis dei Franz Ferdinand.
Sono le vibrazioni glamour di ‘Always ascending‘ a farli rientrare, c’è poi ‘Jacqueline‘ ad addormentare con l’inganno l’intera piazza per poi svegliarla con le mitragliate di basso e chitarra e le scosse sismiche, e si precipita poi nel lungo frullatore di ‘This fire‘ che viene strapazzata come da copione e mette fine al concerto.
L’assioma che con i Franz Ferdinand non possa mai mancare il divertimento viene rispettato, Alex Kapranos ancora una volta ci mette anima e corpo fino allo stremo, sacrificando precisione e pulizia della voce in nome dello show e del coinvolgimento, e dalla platea non possiamo che ringraziare.

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Matteo Ferrari

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Nato nel 1984 nell'allora Regno Lombardo-Veneto. Un onesto intelletto prestato all'industria metalmeccanica, mentre la presunta ispirazione trova sfogo nelle canzonette d'Albione, nelle distorsioni, nei bassi ingombranti e nel running incostante.

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