Oca Nera Rock

Turn ON Music

Dark Funeral, il ritorno dei re

Al Live Music Club l’unica data italiana del ‘Let The Devil In – European Winter Tour 2025

In una serata dalle tinte black, la spettacolare esibizione dei nostri Fleshgod Apocalypse

Trezzo sull’Adda, 16 gennaio 2025

Smaltite le festività natalizie e di fine anno, si torna (finalmente) all’attività live. Per inaugurare un 2025 che si preannuncia decisamente denso di appuntamenti con la musica dal vivo, facciamo rotta verso il Live Music Club di Trezzo sull’Adda, dove transita il ‘Let The Devil In’, il primo vero tour da headliner in cui i Dark Funeral – tra i maggiori esponenti della scena black metal svedese – si siano imbarcati da otto anni a questa parte.

Un tour parecchio intenso che dal mese di ottobre dello scorso anno ha visto la band girare in lungo ed in largo per gli Stati Uniti, e che con il nuovo anno sbarca finalmente in Europa. In Italia è previsto un unico appuntamento, quello di questa sera. Non sono soli, i Dark Funeral. In questo lungo viaggio si fanno accompagnare dalla band deathcore francese KAMI NO IKARI, dai canadesi EX DEO e soprattutto dai nostri FLESHGOD APOCALYPSE, motivo di interesse particolare per il sottoscritto che, per una ragione o per l’altra, ancora non aveva avuto modo di vederli suonare dal vivo.

Adesso mi piacerebbe tanto raccontarvi di come siano stati i Kami No Ikari e gli Ex Deo ma tra imprevisti di lavoro e l’uscita di Trezzo sulla A4 completamente bloccata da un incidente, sono riuscito ad arrivare a Trezzo solo pochi minuti prima della 20:00, giusto in tempo per veder salire sul palco la band di perugina. Spiace soprattutto per gli EX DEO, sorta di side-project dei Kataklysm guidato dal ‘nostro’ Maurizio Iacono. Non resta che godersi lo show dei FLESHGOD APOCALYPSE, che si preannuncia epico fin dall’allestimento gotico/barocco del palco, ed ancora più epico quando nell’oscurità vediamo la soprano Veronica Bordacchini, munita di un’enorme bandiera tricolore, prendere posizione al centro dello stage.

Dietro al piano, alla destra della fenomenale Veronica, si palesa Francesco Ferrini, ed è subito ‘Ode To Art (De’sepolcri), l’intro operistica che apre il concerto così come apre il loro nuovo album, non a caso intitolato ‘Opera’. Progressivamente anche il leader Francesco Paoli (basso e voce) e gli altri membri del gruppo raggiungono le rispettive posizioni, e con ‘I Can Never Die’ prende vita lo spettacolare show di una band che non è più una promessa ma una solida realtà. Lo spettacolo si presenta altamente professionale a tutti i livelli, dalle splendide luci, agli ottimi suoni, ai costumi di scena ed alla scenografia, che dona al palco quell’aura gotica dal neanche troppo velato spirito ottocentesco, perfettamente in linea con le atmosfere del nuovo album.

Fleshgod Apocalypse
Fleshgod Apocalypse

Tutto ciò conterebbe ben poco se non fosse sostenuto dalla qualità della performance, ma anche da questo punto di vista i Fleshgod Apocalypse si sono dimostrati assolutamente all’altezza: dal vivo sono una macchina da guerra, solidi e precisi nel riprodurre sul palco i suoni che abbiamo imparato ad apprezzare su disco, bilanciando sapientemente le due anime della band, quella estrema, che richiama gli stilemi del  death metal, e quella sinfonica, in un connubio tra il sacro ed il profano che mette il growling di Paoli a contrasto con la soave vocalità della Bordacchini. Davvero eccellenti.

Tra gli highlights dello show citiamo senza dubbio i brani tratti da ‘Opera’ (oltre ai due titoli già citati sono state proposte anche la splendida ‘Bloodclock’ e ‘Pendulum’), ma anche cavalli di battaglia del passato come la micidiale ‘The Fool’ e ‘The Violation’, con la quale si chiude alla grande un concerto davvero entusiasmante, la cui unica pecca è stata il dover rimanere confinato nel minutaggio piuttosto risicato riservato ai gruppi spalla.

Con buona puntualità alle 21:15 si spengono per un’ultima volta le luci del Live Music Club. Tra l’oscurità ed il fumo che avvolge il parco, sulle note della sepolcrale musica introduttiva riusciamo a malapena intravedere le sagome dei cinque sovrani del black metal svedese prendere posizione sul palco, con gli spot che illuminano progressivamente ogni singolo musicista, totalmente calato nella parte con le truci pose da inizio concerto, rese ancor più inquietanti dall’immancabile corpse-paint. Per quanto musicalmente possa apprezzare il black metal (soprattutto se assunto a piccole dosi), mi risulta davvero difficile trattenere un sorriso nel vedere quanto maledettamente sul serio tendono generalmente a prendersi gli esponenti di questo genere musicale. Vabbè, sono qui per la musica, e quindi lasciamo parlare quella.

Dark Funeral
Dark Funeral

L’inferno si scatena su Trezzo fin da ‘Nosferatu’, il primo pezzo di una set-list che pur pescando a piene mani dalle ultime due release dei DARK FUNERAL, non mancherà di ricorrere abbondantemente anche alle produzioni passate, con particolare attenzione al primissimo EP che nel 2024 ha compiuto il suo trentesimo compleanno ed è stato oggetto di un’apprezzata ristampa, rilasciata nell’agosto dello scorso anno. Inevitabile quindi il focus su questa reissue, con tutti e quattro i brani originariamente inclusi (‘Open The Gates’, ‘Shadows Over Transylvania’, ‘My Dark Desires’ e ‘In The Sign Of The Horns’) eseguiti stasera nella stessa sequenza originaria, per la gioia dei fan della prima ora.

Dark Funeral
Dark Funeral

Dal punto di vista tecnico, la performance della band è stata solida ed ineccepibile, la band mi è apparsa in ottima forma, seppur un po’ statica. Lord Hariman e Chaq Mol macinano riff su riff, sostenuti dal drumming apocalittico di Jalomaah, stendendo il tappeto sonoro su cui svetta lo screaming sepolcrale del front-man Heljarmadr, preciso e potente come su disco. Dopo poco più di un’ora di concerto, con le conclusive ‘Let The Devil In’ e ‘Where Shadows Forever Reign’ lo show giunge a compimento: sono a malapena le 22:30 quando veniamo gentilmente invitati a sgombrare il locale, con le orecchie che ancora fischiano, devastate dall’uragano sonoro a cui siamo stati sottoposti negli ultimi 60 minuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.