Cut live a Bologna: il caro Iggy ci sente molto bene

Un sabato all’insegna della desolazione nelle periferia di Bologna, quello del 18 febbraio: tanto freddo, tanto buio, tantissimo silenzio intervallato da sporadiche macchine e bus passanti.
Nel frattempo, altrettanta inaspettata carica si sta generando al Covo Club, con il ritorno dopo una manciata di anni di uno dei gruppi più selvaggi e carichi italiani e non, i Cut – formatisi a Bologna e nati proprio nelle (ex) sale prove del locale, figli del più bestiale garage rock creatosi dai Sonics agli MC5 (quest’ultimi tributati anche durante il live).

Si presentano sul palco lievemente attempati, ma con una foga da far invidia alle cantine tutto cuore in cui tanti ragazzi ancora si rinchiudono a suonare e sfogarsi (perché è ancora così, sì?).
Il trio (due chitarre e batteria) inizia serrattissimo, punkeggiante e liberatorio con l’ambo ‘Torture‘ e ‘Wrong Black City‘: è già delirio tra il pubblico, con Carlo Masu a bordo palco prima e poi, letteralmente, in mezzo al pubblico, con chilometri di jack attaccato allo strumento.
Subito dopo i Cut eseguono per intero l’album del ritorno, l’ultimo uscito, “Second Skin”: ancora idee fresche ed energia da regalare a tutto il pubblico, composto curiosamente da un misto di età.
Il Covo Club è ormai partito, tra un piacevole anacronismo e danze incontrollabili.
Si alternano pian piano i vari ospiti che hanno reso possibile il lavoro di questo album e la carriera dei Cut, e tra questi troviamo Stefano Pilia (già Afterhours e Massimo Volume), Andrea Rivacci (Julie’s Haircut) e Sergio Carlini (Three Second Kiss).
Si prosegue con band e palco che diventano un tutt’uno: raramente mi è capitato di vedere una così positiva violenza unita ad una carismatica passione da parte di una band italiana con vent’anni di carriera alle spalle.

Gli highlights della serata arrivano tuttavia con gli ultimi due pezzi, con il surfdiving suonato e cantato di Carlo Masu sul pubblico in ‘Sixty notes‘ (una perla del garage rock nostrano) e la folla sul palco che canta e suona ‘Right Ride‘ in un clima di piena euforia generale.
A fine live grande clamore nei confronti della band, alle prese in questi giorni con un tour europeo: immensa gratitudine e gioia come loro risposta.
Su di loro Iggy Pop disse «Sounds good»: l’iguana dei The Stooges ci sente molto bene, veramente molto bene.

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