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Nova Rock | Day 03 | Powerwolf

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di Endy Prandini
14 Giugno 2025
Powerwolf

I Powerwolf chiudono la serata, Baby Lasagna si fa notare ed il meteo si fa sentire con un’ondata di afa invalidante

Dal metal urlato al rock adrenalinico, la terza giornata del Nova Rock si accende con live set devastanti, tra nuovi talenti e leggende del palco

AUSTRIA | Nickelsdorf, 14 Giugno 2025

Il conto alla rovescia per gli Slipknot è cominciato all’alba, sotto un sole che sembrava deciso a sciogliere anche l’asfalto. Il gruppo di punta della giornata prometteva fuoco e fiamme – e il meteo si è reso complice. Il caldo è stato talmente feroce da mettermi letteralmente al tappeto: tra una bottiglietta d’acqua e una corsa all’ombra, ho dovuto alzare bandiera bianca per buona parte del programma.

Forse non ho più l’età per dodici ore tutte di fila sotto il sole cocente ma una cosa è sicura: il Dio del Rock e del Metal è dalla mia parte. Il Nova Rock è un rito, un’esperienza che ogni anno si conferma imperdibile per la proposta musicale e per l’eccellente organizzazione. E rinunciarci, anche solo in parte, è un’idea folle tanto quanto il caldo che mi ha costretto ad andare a riposare per non evaporare. 

Pronti per il terzo giorno? Eccolo qua.

Baby Lasagna

Dopo una doccia rinfrescante nelle strutture gratuite del camping, la giornata dedicata al Blue Stage prende il via con Baby Lasagna.

Il sole picchia già forte alle 14, ma l’artista croato non si fa intimidire: mischia trap, basi potenti e riff metallici con una naturalezza sorprendente. Emerso tra i finalisti dell’Eurovision 2025, Baby Lasagna sta calcando i maggiori palchi europei con crescente successo. E qui al Nova Rock dimostra a tutti il perché. Tiene il palco con carisma, fa ballare, cantare e saltare migliaia di persone con pezzi vivaci. Accessibili, sì, ma tutt’altro che banali.

Conquista nuovi fan e conferma di meritare tutta l’attenzione ricevuta negli ultimi mesi: è uno dei nomi da tenere d’occhio.

Baby Lasagna
Baby Lasagna

Airbourne

La presenza degli Airbourne è ormai una tradizione al Nova Rock. Come la torta della nonna, sai già in anticipo cosa ti aspetta e non deludono mai le aspettative. Solo che, rispetto a nonna, al posto della crema loro mettono dinamite e sostituiscono il pan di Spagna con chitarre sparate a mille e sudore a fiumi.

La band australiana torna dopo sei anni di silenzio discografico e lo fa col botto, presentando il nuovo singolo (Gutsy) urlato a gran voce e ben evidenziato con lettere rosse sul palco. Joel O’Keeffe è uno showman puro: si fa portare in spalla dal pubblico, apre lattine sulla testa e improvvisa un bar da festival con rhum e cola.

L’omaggio a Lemmy dei Motörhead è una dichiarazione d’amore al rock’n’roll più viscerale. Il pubblico, anche chi li vede per la prima volta, risponde in pieno. Quella con loro è un’ora che vola, piena di energia, sudore e adrenalina. Il rock classico ha ancora molto da dire. Loro lo urlano senza freni.

Airbourne
Airbourne

Lorna Shore

I Lorna Shore arrivano con l’intenzione di distruggere tutto e ci riescono. Il loro è un concerto che travolge i sensi e spacca le ossa. Il deathcore sinfonico della band americana è un’esperienza fisica e mentale, quasi ultraterrena. Fiamme, urla e blast beat martellanti portano tutti in un’altra dimensione. La batteria non concede tregua, il cantante ti azzanna la gola con growl disumani e le chitarre costruiscono paesaggi infernali da cui è impossibile uscire indenni.

Nati nel New Jersey, i Lorna Shore hanno conquistato la scena estrema con una formula tecnica, epica e brutale e qui ne danno dimostrazione totale. Nonostante ogni membro sia un talento individuale, sul palco formano un unico mostro a più teste. Precisi, compatti, devastanti. Non sono per tutti ma chi ama il genere ne esce rapito. E stremato. Ma felice di esserci stato.

Lorna Shore
Lorna Shore

Slipknot

Gli Slipknot salgono sul palco privi del Clown, rimasto a casa per problemi di salute ma il caos organizzato resta immutato.

Il Blue Stage si trasforma in un inferno controllato: la band è in forma strepitosa, il suono è potente e chirurgico. Il tour celebra i 25 anni del loro album di debutto e la setlist attinge a piene mani da quell’epoca rabbiosa e incontrollata. Corey Taylor urla come se fosse il 1999 ed il pubblico risponde con circle pit, pogo e un’energia che mette a dura prova la sicurezza.

Nati a Des Moines, Iowa, Slipknot sono diventati un’icona del metal moderno: maschere, numeri e rabbia li hanno resi leggenda. Anche se più maturi, la loro furia primordiale resta viva e la gente lo sente. Urla, suda, si abbandona completamente. Un’ora abbondante che passa in un lampo.

La loro esibizione è stata catartica, distruttiva ed indimenticabile: uno dei momenti più intensi dell’intero festival.

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Slipknot

Powerwolf

Il caldo non dà tregua, la stanchezza accumulata si fa sentire e molti, me compreso, si arrendono prima del gran finale.

A chiudere la terza giornata ci pensano i Powerwolf: i fan più resistenti restano fronte palco per lasciarsi travolgere dal loro power metal epico e teatrale. Formatisi in Germania nei primi anni Duemila, sono famosi per gli show scenografici, i testi ispirati alla religione ed il culto del lupo mannaro. 

Nonostante l’assenza fisica, sento i cori e le esplosioni da lontano: posso solo immaginare ma so che il pubblico non sarà rimasto deluso.

Powerwolf
Powerwolf