Bachi da Pietra live a Bergamo: quando la violenza è protagonista

Venerdì 23 Ottobre va in scena la terza data targata Indie Druso: dopo i live dei Diaframma e quello di Edda, sotto il tendone del nuovo Druso sale sul palco uno dei gruppi più rappresentativi della scena underground italiana, i Bachi da Pietra.

Il duo, formatosi nel 2004 dalla collaborazione tra il chitarrista e cantante Giovanni Succi e il batterista Bruno Dorella, riparte da Bergamo per la prima data del nuovo tour.
È da poco uscito il loro ultimo disco, “Necroide”, e questa è l’occasione ideale per portare in tutta Italia le loro nuove sonorità.
A completare la serata, prima dei Bachi da Pietra è in programma Bologna Violenta, il progetto grindcore di Nicola Manzan.

A mente lucida e fuori dal locale, ragiono su quello a cui ho assistito: una vera e propria rappresentazione della violenza messa in musica.
Due facce dello stesso sentimento, ma con sfumature diverse: se Manzan ha rappresentato un tipo di violenza più psicologica, quella espressa dai Bachi da Pietra è stata una violenza ben più fisica e muscolare.

Il concerto di Bologna Violenta comincia con un video di Papa Francesco che dal balcone del Vaticano invita i fedeli ad acquistare un rosario: la chitarra di Manzan è aggressiva e la velocità delle note è disorientante; ad accompagnarlo una batteria che pesta incessante.
Dietro di loro continuano a scorre video di vario genere, ma è la violenza a legarli tutti in un unico filo rosso: ci sono bombe che scoppiano, folle inferocite che combattono e pestaggi della polizia.
Durante tutto questo Manzan suona, si agita, ride e sembra essersi tramutato in un demone ghignante.
La storia della banda della Uno Bianca si mischia a milioni di altre storie creando delle montagne russe da cui diventa quasi impossibile scendere.

I Bachi Da Pietra salgono sul palco avvolti da una coltre spessa di fumo.
Succi si avvicina lentamente al microfono ed il suo atteggiamento è simile a quello di un animale in agguato pronto ad attaccare: muscoli tesi e pronti all’esplosione mentre Dorella sembra invece sprofondato in uno stato di pura concentrazione.
Scorrono i brani dall’ultimo disco, pezzi scuri e pesanti che rasentano il puro black metal: ‘Black Metal il mio Folk‘ e Slayer & the Family Stone‘ sono un inizio scuro e travolgente.
Fascite Necroide‘ è il brano che impatta maggiormente sul pubblico e rende l’atmosfera, se si può, ancor più tetra, raccontando la storia del pericoloso ragno che uccise l’ex chitarrista degli Slayer.
Più scorrono le canzoni, più l’atmosfera con i Bachi da Pietra si fa pesante ed asfissiante: la violenza insita in “Necroide” satura l’aria all’interno del locale.
Quando termina l’esibizione dei Bachi da Pietra il Druso è pieno di fumo e i due guerrieri stanno fermi in piedi, sul palco, come dei monoliti di pietra: esco dal locale a riprendere fiato, e le stelle nel cielo mi rincuorano un po’.

Photogallery a cura di Francesco Bassanelli

Ulteriori info riguardo la serata le trovate qui.

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Luca Nicoli

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"Che potevo saperne io di me stesso? Ero proprio io quel personaggio che riuscivo a percepire con la mia coscienza?" Amante della musica e cresciuto nei vicoli di Città Alta a Bergamo.

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