Engel Der Vernichtung – Angeli in polvere

C’era una volta.
C’era una volta a Roma un piccolo eden per tutti quelli che, come il vostro scriba, vivevano di musica, incuriositi ed alleprati per ogni possibile devianza o umore che i suoni potessero esprimere.

Quel luogo di soddisfazione delle nostre inappagate voglie sonore si chiamava “Disfunzioni Musicali”, quartiere San Lorenzo, Roma, ed oggi non esiste più (purtroppo).
Negli anni ’80 e ’90, senza i social a dettare legge ed il web a distribuire milioni di informazioni, era solo grazie a centri di gravità permanente così che potevi acquietare le tue curiosità e soddisfare i tuoi anelati orgasmi sonori.
Là dentro, poi, c’era un’anima nell’anima: là dentro faceva base una piccola etichetta romana, la Angel Records, che tante piccole meraviglie ha partorito nei due decenni pre secondo millennio, quali gli Edge of Water, Ezra Winston ed altri ancora.
Ma l’apice assoluto in termini poetici di quelle produzioni angeliche fu la costruzione e la produzione dei due dischi che compongono la galleria di una formazione che faceva base a Rieti, gli Engel Der Vernichtung.

Il quartetto aveva già autoprodotto un primo lavoro su tape, “L’Art de la Mort”, per poi lanciarsi con un primo parapendio sonoro chiamato “L’Amour Fou”.
Opera ingenua ma di buona prospettiva la prima, prodroma di ottime ambizioni la seconda, nella quale gli Angeli della distruzione (a proposito, il nome di battesimo è una citazione da un brano degli Einstürzende Neubauten) ponevano sui sentieri di chi poggiava orecchio alle loro composizioni mine di darkwave, romanticismo oscuro, melanconia devastata, liturgie disturbate.
Terminate le dovute premesse, arriviamo quindi al nocciolo della questione.
Avanziamo al 1990, anno in cui viene pubblicato quello che deve essere considerato un’oscuro capolavoro di ars sonora italica : “Angeli in polvere”.
Disco nel quale Daniele Arisi, Federico Festuccia (purtroppo in seguito scomparso prematuramente), Roberto Feliciangeli e Paolo Camparelli coniugarono centratissime adesioni poetiche – alcune emancipate per l’occasione – a cura di artisti delle misura di Dacia Maraini, Valerio Magrelli, Giovanna Sicari, Antonio Veneziani e del misconosciuto ma straordinario poeta maledetto Eros Alesi, alla voce recitante di Pino Strabioli e a quella lussureggiante di Giulia Lippolis, ai preziosi camei vocali di Katya Sanna, con le loro divagazioni sonore, orientate verso il pathos noir più assoluto piuttosto che  su spunti di minimalismo o ancora accavallando sinth e violini dentro gallerie prive di luce.

Il disco da questa collettivizzazione di sforzi emerge con straordinaria poeticità su cifre che strappano sensazioni di dolore, evocano paesaggi di solitudine e disperazione, narrano fomenti di male di vivere, tracciano piccole speranze di luce dentro ad una buia esposizione di speranze infrante.
Ne esce un disco di meravigliose proposizioni alchemiche, quali ‘Frammenti‘ , proprio opera del citato Eros Alesi, le cui parole sostenute da un forte tappeto electronic sono traccianti che lasciano ferite nelle sensibilità uditorie; ‘Angeli in polvere‘, poesia di Antonio Veneziani, che trasfonde dolore vero nelle cupe note di piano, laddove il controcanto di Katya Sanna anima quella che diventa una esplorazione del proprio io; ‘Consequences!‘, parole di Giovanna Sicari, canti evocativi ed intensi di Giulia Lippolis, musica che diventa un transponder affilato il cui scopo è riaprire le nostre ferite più profonde, quelle che non abbiamo mai dimenticato.

“Angeli in polvere” è un disco di enorme portata, un progetto di dimensione culturale nel suo insieme come pochi  ne sono stati curati nel bosco bruciato dei suoni italici; un’opera che getta sguardi oltre il ponte, volgendosi talvolta, in quell’ormai lontano 1990, verso logiche di descrizione noir d’oltreconfine, che nel suo insieme apre voragini interiori, costringendo chi ascolta a liberarsi delle proprie difese per affrontarlo nudo e con le mani legate; un disco infine che ti entra dentro col dolore ma lasciandoti in eredità un paradossale e forte senso di speranza.
È un luogo dove sedersi tra parole, sentimenti, disperazione, battiti acustici, tastiere rutilanti ed interpretazioni eccelse.
Alla fine, e non è poco, un fuoco dove scaldare la propria anima, a tratti fino ad ustionarla.
È d’obbligo ricordare che grazie alla etichetta Oltrelanebbiailmare (Dio protegga sempre gli sforzi di Stefano Gentile) tutte le opere degli Engel der Vernichtung possono oggi essere acquistate rieditate su un unico CD.

Artista

Engel Der Vernichtung

Disco Angeli in polvere
Anno 1990
Etichetta Angel Records
Genere musicale dark wave, elettronica

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