Tedio – GOD

Lo scorso aprile i Tedio hanno presentato il loro album di debutto, emblematicamente intitolato “GOD” e pubblicato in maniera inconsueta, in formato USB.
La band nasce dall’unione artistica di Dusty Cry, noto dj e producer in ambito deep techno e rock elettronico sperimentale, e Alessandro Casponi, voce dei Cafè Noir. Entrambi i componenti già militavano nella formazione Martingala, gruppo surf-rock/dream pop, alla batteria li accompagna Simone Gerbasi.
I Tedio eseguono un genere oscillante tra post-rock e garage, arrivando a una musicalità propria che non può essere racchiusa in un genere specifico.

La traccia che apre l’album è ‘About you’ contrassegnata da un sound shoegaze, che rimanda vagamente a quello dei My Bloody Valentine, con una musicalità onirica che conduce dolcemente l’ascoltatore attraverso una sonorità che dall’essere lieve, in un crescendo creato dagli strumenti, approda poi ad una conclusione decisa.
Il tocco che ha caratterizzato il primo brano si perde e si modifica in quella successiva ‘Ghetto’ che spezza la precedente composizione aprendosi con una voce roca accompagnata dal ritmo ripetitivo degli strumenti che per alcuni secondi ripetono lo stesso giro di accordi.
L’ascolto di ‘Ghetto’ trasporta nel deserto, sotto un cielo bianco e un sole torrido, circondati da dune alla ricerca di un oasi immaginaria.
Le tracce di “GOD” si susseguono armonicamente con ritmo lento e una uniformità che segna l’intera opera un filo conduttore che unifica anche la diversità, come nel caso di ‘Both Collide’ e ‘Definition Fading’, pezzi suonati in acustico.

Album senza alcun dubbio eterogeneo nel quale trovano spazio alterne e differenti atmosfere, a volte oscure, a volte delicate. Si avverte l’influenza di gruppi come Radiohead, Mogwai, e i già citati My Bloody Valentine, l’opera comunque possiede una sua originalità.
“GOD” potrebbe essere paragonato al famoso e allucinante film di David Cronenberg “Il pasto nudo”, che non si inserisce in un filone specifico, ma passa dall’horror al grottesco, dal fantascientifico al mystery e ad altri generi, mantenendo però un importante e fondamentale significato metaforico sotteso.

Il lavoro dei Tedio, spazia infatti attraverso diverse musicalità che lo liberano da recinti predefiniti dimostrando una determinazione a non voler essere intrappolato in un genere, ma di tentare la strada della comunicazione con sé stessi e con chi li ascolta.

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