Lorø – Hidden Twin

Lo scenario della musica noise italiana negli ultimi anni si è arricchito di band interessanti come ad esempio i Demikhov, in grado di proporre buon materiale.
Tra queste una posizione di rilievo l’ha assunta il trio veneto Lorø che, a tre anni dall’omonimo album d’esordio, hanno pubblicato un nuovo lavoro, intitolato “Hidden Twin”.
L’album, registrato da Mattia Bonafini, è stato masterizzato da Lorenzo Stecconi al Triple Sun Studio di Roma e prodotto da una numerose etichette indipendenti: Brigante records & productions, Dio Drone, Drown Within Records, Cave Canem DIY e In The Bottle Records.

La band, proveniente dalla provincia padovana è composta da Riccardo Zulato (chitarra), Mattia Bonafini (synth e basso) e Alessandro Bonini (batteria) e propone un sound noise caratterizzato da variazioni math rock, metal, sludge e stoner.

“Hidden Twin” inizia con un tuffo in mare con il brano ‘Low raw’, composto da suoni distorti in un crescendo sempre più assordante che poi va momentaneamente scemando attraverso variazioni math, sino ad esplodere nuovamente.
Segue ’Chocke’, segnato da un sound che combina sludge e post-black metal con la presenza in sottofondo della voce, alla Burzum, del chitarrista Riccardo Zulato.
‘Point & Comma’ è invece una tormenta implacabile di suoni distorti, reminiscenze drone e industrial. L’ultimo brano, ‘Inerxia drive me as only you can do’, ha più anime (sludge, stoner e post-black metal) capaci di convivere in un flusso che accompagna l’ascoltatore sino alla conclusione dell’opera.

In conclusione, “Hidden Twin” potrebbe essere rappresentato attraverso il dipinto di Francisco Goya, “Saturno che divora i suoi figli”, che manifesta la scena terrificante di Saturno che in preda a una impeto cannibalesco si sfama con uno dei suoi figli.
Medesimamente, il nuovo album dei Lorø grazie ad uno scream straziante, suoni grevi, caotici e melodici sbrana l’ascoltatore che si lascia andare e che può solamente esserne fagocitato.

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