Determinazione e passione per festeggiare “Catartica” e “Pansonica”: Marlene Kuntz live a Bologna

Torniamo al Locomotiv Club di Bologna il 13 novembre, per la seconda data sold out del tour che i Marlene Kuntz stanno portando in giro per lo stivale per celebrare i 20 anni di “Catartica” e per la promozione dell’ultima fatica in studio, “Pansonica“.
Nel 1994 i Marlene Kuntz grazie all’occhio attento di Gianni Maroccolo e del CPI, pubblicarono “Catartica“, primo album in studio della band e vera pietra miliare del rock italico.
Non basterebbero mille righe per spiegare cosa è stato “Catartica” per la scena rock italiana di quegli anni e di quelli a venire, e non basterebbero mille aggettivi superlativi per definirlo da un punto di vista artistico.
Per questo, i Marlene Kuntz hanno deciso di festeggiare i vent’anni del disco con un tour dedicato e con l’uscita di “Pansonica“, contenente pezzi inediti scartati dalla scaletta di “Catartica” dell’epoca e suonati e reinterpretati con la verve di oggi.

Il sipario al Locomotiv si apre alle 22:50 circa, il locale è pieno e c’è un caldo infernale.
Sul palco la formazione solita di Godano, Tesio e Bergia vede l’aggiunta del bassista Lagash.
Immersi in una scenografia spartana, i Marlene eseguono i brani di “Catartica” che si intervallano a quelli di “Pansonica“.
Se vi dovesse capitare di assistere ad una delle date del tour (cosa che vi consiglio vivamente) evitate di urlare chiedendo ‘Retrattile’, ‘Ape Regina’ & co.: sareste completamente fuori luogo.
Al contrario di quanto avveniva nel tour di “Hai Paura Del Buio?” degli Afterhours, a inizio 2014, dove i pezzi avevano lo stesso suono del ’97, “Catartica” è  interpretato con un gusto leggermente diverso dall’originale.
Lo spettacolo offerto dai Marlene Kuntz rimane carico di determinazione, passione e sudore: i presenti hanno pogato sulle note di ‘Merry X-mas’, ‘Fuoco Su Di Te’, ‘Festa Mesta’, ‘Donna L’, ed ho trovato notevoli i brani di “Pansonica” quali ‘Capello Lungo’, ‘Ruggine’ e ‘Sig. Niente’, che dal vivo acquistano ancora più rabbia e potenza grazie anche a un Godano che ormai ha raggiunto un’interpretazione magistrale dei propri testi.
Non sono mancati i momenti da pelle d’oca sulle note di grandi ballate come ‘Nuotando Nell’aria’, ‘Trasudamerica’ e ‘Oblio’.
A chiudere la cavalcata sonica arriva, per l’appunto, ‘Sonica’, vero e proprio manifesto e marchio di fabbrica della band di Cuneo.

Il concerto non è stato lungo da un punto di vista temporale, ma sicuramente tiratissimo e molto sentito sia dalla band che dal pubblico.
Lo spettacolo si è concluso con un Godano grondante di sudore dalla testa i piedi che si è abbandonato alle strette di mano e agli abbracci delle prime file seguito da Tesio, Bergia e Lagash .
Le chitarre ed il basso abbandonati sulla batteria e contro gli amplificatori, per permettere loro di effondere ancora stridii sonici.

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